La lettera
Genere: Drammatico
un cortometraggio diClaudio Condolf
conElena Condolf
Anastasia
Rachele
prodotto da
Sinossi e note di regia
A cura di Electropark
La voce narrante di una bambina fuoricampo racconta gli eventi che vengono mostrati tramite le illustrazioni. Così si apre il cortometraggio.
Storia
La storia comincia con il ritrovamento di un testamento (sotterrato e tutto sporco dal fango) da parte di un funzionario della protezione civile, il quale decide di consegnare il documento a un notaio della zona. Il notaio a sua volta consegna il documento a un avvocato, il quale leggendo il testamento scopre che quest’ultimo è stato scritto da una donna, ormai morta, la quale lascia alle sue due figlie due lettere diverse.
Bisogna sapere che questa donna non ha mai conosciuto le sue bambine e queste ultime non sanno di avere una sorella né che la loro vera madre sia morta.
Dopo aver letto il testamento l’avvocato dispone le volontà della defunta donna e dice al notaio di spedire le due lettere lasciate dalla donna alle due bambine, di cui si conosce solo l’indirizzo di abitano per inviare le lettere.
Il notaio spedisce così le lettere.
Le lettere giungono a destinazione: la prima arriva a una ragazzina, la quale ne legge il contenuto e sapendo di avere una sorella é entusiasta e spera presto che questa sorella si faccia viva, poiché nella sua lettera non riesce a leggere il nome della sorella perché è stato cancellato.
La seconda lettera giunge a un’altra ragazzina, che dopo averla letta al contrario della prima non è affatto contenta di sapere di avere un’altra sorella (ha già due fratelli e non ne può più) e così non si cura minimamente di cercare quest’altra sorella.
Qualche giorno dopo la prima ragazza, ormai scoraggiata perché sua sorella non si è ancora fatta vedere, racconta la storia alla sua migliore amica (che nel cortometraggio vediamo di spalle), finito di raccontare l’amichetta sembra spazientita (si volta e i telespettatori possono conoscerne il volto della seconda ragazza) esclama: “ma cosa te ne importa, fidati non è per niente bello avere altri fratelli!” Con questa scena si conclude il cortometraggio lasciando molti dubbi agli spettatori.
Note di regia
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